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Mental Coach sportivo: quali sono i compiti di questa figura importante per gli atleti

Chi è e cosa fa il mental coach sportivo? Questo professionista accompagna gli atleti nel loro percorso di sviluppo personale e professionale, e la sua missione è quella di aiutarli a ottenere il massimo delle loro capacità e a raggiungere i loro obiettivi. Simone Bleve Sport Coach spiega come sbloccare il potenziale che ciascuno di noi ha, ma che non sempre viene valorizzato. Sono molti gli aspetti su cui lavora un mental coach sportivo, come i seguenti:

  • Identificazione e raggiungimento di obiettivi;
  • Incremento e gestione della performance;
  • Rafforzamento della convinzione di autoefficacia;
  • Ristrutturazione dei pensieri negativi e/o demotivanti;
  • Stimolazione della concentrazione e dell’attenzione verso il compito;
  • Acquisizione di una mentalità vincente al servizio dei risultati.

Cosa fa un mental coach sportivo

Prima di tutto, iniziamo con il dire che sotto la dicitura di “mental coach” possiamo trovare innumerevoli figure professionali. Ovviamente, le sfumature sono molto diverse. Per quanto riguarda lo sport, non è sempre così facile mantenere alta la motivazione e perseguire i propri obiettivi. Tutti noi siamo diversi: ecco perché il mental coach sportivo ha il compito di stabilire un rapporto basato su un “progetto su misura”, rispettando l’unicità dell’individuo.

Il corpo va allenato, e questo lo sappiamo. Ma è come che fa la differenza. Per gli atleti in particolar modo, non va sottovalutato anche l’aspetto della preparazione mentale nello sport: non solo la motivazione, ma anche lo stress che inevitabilmente si accumula quando parliamo di performance sportive. Ed è in questo contesto che si inserisce il processo di coaching: si sviluppa all’interno di un percorso che conduce all’obiettivo finale desiderato dall’atleta, e ogni sessione è caratterizzata da un risultato atteso, in armonia con il proprio desiderio.

Pensiamo agli atleti che eccellono in entrambe le attività: coloro che sono bravi ad allenarsi e che non perdono mai la motivazione. Sono rari, rarissimi. Perché spesso ci sono atleti fortissimi che non riescono a mantenere la concentrazione e che… banalmente cadono, come succede a chiunque, al di fuori dello sport. Sottovalutare la salute mentale al giorno d’oggi, poi, è un errore. Mens sana in corpore sano, quante volte lo abbiamo sentito dire, del resto?

Gli obiettivi, la motivazione e la gestione dello stress

Con un mental coach sportivo è possibile diventare maggiormente consapevoli della propria capacità, diventando dei leader. Naturalmente, il suo compito è di scoprire e sfruttare al meglio le potenzialità di ciascun atleta, amatoriale o professionista. E sono molti i principi su cui lavorare, come la consapevolezza di sé, la capacità di scelta e l’assunzione di responsabilità. Le tecniche sono molte: alla base di tutto, però, si migliorano sia le condizioni mentali quanto quelle fisiche, sviluppando una mentalità vincente.

Chiaramente, la presenza di un mental coach sportivo professionista può fare la differenza nel percorso di un atleta anche dal punto di vista della gestione dello stress. Proprio quest’ultimo è un vero e proprio problema per tanti, uno scoglio, dal momento in cui influenza la percezione di sé, portando spesso gli atleti a credersi inadeguati.

Il percorso con un mental coach sportivo non è immediato. Nessuno ottiene realisticamente dei risultati nell’arco di pochi giorni. Bisogna ragionare nell’ottica di lavorare su se stessi a 360 gradi, ma senza mai mollare, senza mai trovare “scuse” per evitare quello che bisogna fare per raggiungere gli obiettivi. Questo conduce gli atleti a eccellere come abitudine.

Le difficoltà degli atleti

Gli atleti olimpici, i professionisti o anche gli atleti amatoriali sono stati spesso al centro dell’attenzione proprio per un tema tanto delicato come la salute mentale. Sono molti i problemi che possono sorgere lungo il percorso di preparazione, come un calo della performance sportiva, o la tendenza al perfezionismo maladattivo. L’ansia è un ulteriore problema, soprattutto quando è legata alla paura di non essere “abbastanza”.

Con Simone Bleve, professionista associato ICF e specializzato nel coaching per sportivi – sia amatoriali che professionisti – è possibile scoprire un nuovo modo per migliorare la concentrazione, affinare la motivazione e soprattutto imparare a gestire lo stress. Un passo alla volta, operando una vera e propria prevenzione nei confronti della salute mentale.