Chi ha un cane lo sa: farlo stare bene è una priorità, non diversamente da quanto avviene per qualsiasi altro componente della famiglia. Esattamente come per l’essere umano, una delle parti più delicate è quella degli occhi.
Tra i trattamenti che tendono a risultare di maggiore efficacia troviamo il collirio per cani: un prodotto che può essere utilizzato in una molteplicità di situazioni. Vediamo di cosa si tratta, analizzando quali sono le principali tipologie e quando diventa imprescindibile avvalersene.
Collirio per cane: è uguale a quello per gli esseri umani?
Gli occhi dei nostri cani sono sensibili per natura, onde per cui l’utilizzo del collirio è piuttosto comune.
Detto ciò, occorre fare subito chiarezza su un aspetto in particolare: i prodotti che possono essere utilizzati per gli animali domestici non sono gli stessi deputati a un uso umano: non possono essere considerati intercambiabili. Occorre adoperare soluzioni ad hoc, in virtù delle differenze fisiologiche tra le specie, così da non provocare dei danni al proprio pet.
Sotto questo punto di vista, una soluzione tra le più efficaci è il collirio per cani ad argento colloidale di TraumaPet, il quale si rivela un incontro tra scienza e natura, adatto inoltre a gatti e cavalli. La sua formulazione mantiene gli occhi protetti e sani, a fronte di un’azione che risulta antibatterica, lenitiva e antinfiammatoria.
I sintomi, le patologie e le cause più comuni
Quali sono i sintomi più comuni nei cani quando si parla di problematiche agli occhi? Si tratta di quelli che seguono:
- lacrimazione eccessiva;
- occhi rossi;
- prurito e secrezioni;
- presenza di corpi estranei. Ci si accorge del fenomeno perché il cane comincia a strizzare gli occhi con una certa frequenza.
Le patologie degli occhi più frequenti nei cani sono invece congiuntivite, cheratite, malattia della terza palpebra, blefarite, glaucoma, cataratta e blefarite.
Le cause che portano all’insorgenza di questi sintomi e malattie sono principalmente il contatto con la polvere, il manifestarsi di allergie e infezioni di natura virale oppure batterica, secchezza oculare e traumi. Alcune razze sono maggiormente predisposte rispetto ad altre.
Quando utilizzare un collirio nei cani?
Le situazioni in cui può rivelarsi necessario utilizzare un collirio per cani – previa diagnosi nonché confronto con un veterinario – sono molteplici. Ecco alcune cose da sapere:
- se la razza è predisposta di suo occorre monitorare questa parte del corpo fin dalla più tenera età;
- se ci si accorge che subentra uno dei campanelli di allarme citati in precedenza è buona prassi recarsi il prima possibile dallo specialista;
- un fattore importante è predisporre un controllo periodico, il quale andrebbe fatto anche se l’animale sta bene;
- occorre cercare di prevenire il più possibile le problematiche agli occhi, cosa che può essere fatta pulendo con regolarità questa parte attraverso l’utilizzo di prodotti specifici per il benessere del cane.
Le principali tipologie di collirio per cani
Esistono diverse tipologie di colliri per cani, che lo specialista può valutare di prescrivere a seconda del problema e della sua gravità.
Generalmente il veterinario consiglia l’utilizzo del collirio quando l’esemplare denota condizioni come occhio secco, lacrimazione eccessiva oppure è affetto da un’infezione. Le variabili sono perciò diverse così come le tipologie di colliri di volta in volta impiegati.
Il medico potrà quindi prescrivere colliri antinfiammatori, antibiotici, lenitivi o idratanti a seconda del singolo caso. Pertanto, un prodotto a base di argento colloidale come quello del collirio per cani di TraumaPet riesce a intervenire in un’ampia gamma di situazioni, contribuendo al benessere e alla salute dell’animale e agendo a 360°.
Come applicare correttamente il collirio
La cosa più difficile nel mettere il collirio per cani è gestire l’animale, che potrebbe non essere per sua natura collaborativo. Se fosse davvero così, il veterinario se ne renderà conto dal momento che generalmente procede lui stesso alla prima applicazione; non resterà quindi che imitarne i gesti. Una volta introdotta nell’occhio la quantità di gocce raccomandata, bisognerà massaggiare la zona perioculare in maniera tale da consentire al prodotto di distribuirsi in maniera uniforme. Non si tratta di nulla di difficile, l’importante è partire con il piede giusto.