In un mondo che va veloce e in cui quello che fa notizia oggi è vecchio domani, informare è diventato sempre più difficile: vale per i mass media tradizionali e ancora di più per i canali online, i quali si trovano a dover mettere a disposizione una fruizione costantemente aggiornata. L’avvento di Internet sta cambiando le regole della comunicazione, dando vita a un fenomeno noto come hyper information in cui sono più le risposte che le domande, più le idee che i bisogni.
Eppure, l’essere umano ha una capacità finita, per quanto riguarda il processamento dei dati. Che però è stata superata abbondantemente con l’accelerazione degli stimoli che si possono trovare sui social e alla produzione mainstream di contenuti. L’antidoto a tutto questo? Scegliere canali che promuovono un’informazione di qualità come La Milano, notizie, mass media che presenta uno “spaccato” quanto mai interessante sul mondo dell’informazione.
Verso un’informazione consapevole
Vi capita mai, navigando online, di sentirvi come sovrastati dalla mole di dati, dalla velocità di Google e dei motori di ricerca in generale, dallo stesso tempo che quotidianamente si passa sui mezzi di comunicazione digitali?
Questa sensazione è data, in larga parte, proprio dall’overload di informazioni, oltre che dalla frenesia di tutti i giorni e dall’abitudine di trascorrere diverso tempo su uno schermo: quello di tablet, smartphone e pc.
Da qui nasce la necessità di un’informazione consapevole, dove l’utente sente di avere più il polso della situazione, accogliendo quella che percepisce a un primo sentire come un’opportunità più che una costrizione, provandola a governare, piuttosto che sentendosi schiacciato da essa.
Nel vasto mondo dei contenuti online, La Milano rappresenta un “raggio” di informazione completa e costante, di qualità e immediata, libera e indipendente.
Il punto di partenza in questa narrazione è, naturalmente, quello della città di Milano, come è facile intuire dal nome, uno dei centri più importanti della cultura e dell’economia, a livello nazionale e internazionale. La Milano non poteva quindi che avere come base i confini del capoluogo lombardo per estenderli a quelli della Regione e dell’Italia, offrendo uno spaccato anche su quanto di rilevante avviene nel mondo.
Il risultato è un flusso libero e poliedrico di notizie che hanno come ambito di indagine eventi, politica, moda, musica, locali, cronaca, arte e cultura, turismo, economia, sport, cinema, teatro, divertimento in città, attività, attualità e lifestyle, e tanto altro ancora.
Contenuti da leggere e da selezionare sulla base dei propri interessi, perfetti per rimanere aggiornati e da sfogliare, senza stress, durante i momenti di svago. Capaci di coinvolgere e, soprattutto, di informare.
Informare oggi: l’importanza di dare la notizia
C’è un film che offre uno spunto di riflessione importante nella comunicazione. Certo, è un po’ datato – è uscito nel 1996 – ma risulta quanto mai attuale: non a caso il protagonista è uno degli attori più “unconventional” di Hollywood, il divo Robert Redford, affiancato da una magnetica Michelle Pfeiffer.
Il titolo italiano della pellicola è “Qualcosa di personale” e racconta molto più di una storia d’amore tra i due personaggi principali: un giornalista deluso dalla vita e una giovane donna che vuole fare di quel mestiere la sua rivincita. I due alla fine si sposano ma il finale non è lieto.
Quando Sally/Tally Atwater (Pfeiffer) parla di quello che le ha lasciato suo marito (Redford) fa riferimento a qualcosa di molto specifico: l’importanza di dare la notizia, uno dei cardini del giornalismo anglosassone di cui, talvolta, si tende a perdere la crucialità.
Dare la notizia oggi vuol dire informare, verificare le fonti, essere certi di quello che si sta per dare in pasto ai lettori. Vuol dire, soprattutto, non essere superficiali, anche se il pezzo va consegnato in fretta, rimanendo consapevoli che ogni parola ha valore, persino se a leggerla è una sola persona.
Ciò vale sempre, per i media tradizionali e per quelli digitali, che si trovano ad affrontare le complesse sfide dell’intelligenza artificiale e della difficoltà a risalire a ridosso della fonte. Questioni che richiederebbero una trattazione a parte ma su cui riflettere sta diventando sempre più essenziale, per chi fa informazione e per chi legge.