Si parla moltissimo di design, nell’epoca attuale, ma proprio perché è una parola diventata di uso comune non sempre si ha chiaro di cosa si tratta. Rappresenta prima di tutto una disciplina, alla base della quale c’è la sinergia tra arte, artigianato e tecnica. Il design detiene i suoi canoni e le sue specializzazioni e tra i rami più rilevanti, per non dire il più importante, troviamo il design industriale: un ambito che vanta una storia consolidata alle spalle e che ha come focus migliorare la quotidianità delle persone, attraverso la creazione di oggetti d’uso comune funzionali e belli.
Già da queste poche righe emerge come si tratti molto più della sola elevazione della forma estetica, risultando uno strumento pratico per implementare aspetti quali funzionalità, produzione, usabilità e posizionamento sul mercato.
Questo almeno è quanto accade quando ci si fa riferimento alle proposte di uno studio di design industriale all’avanguardia, in grado di coniugare il background storico che caratterizza la disciplina con i trend della modernità. È il caso di PQ Design Group: una realtà attiva dal 2009 a fianco di brand e startup, in grado di trasformare idee ambiziose e complesse in prodotti concreti e rispondenti alle esigenze del pubblico di riferimento. Tutto questo accompagnando l’impresa in ogni fase del processo: dall’analisi strategica alla produzione reale.
Design industriale: un approccio che va oltre l’estetica
Spesso si tende a ridurre il design a una moda, a una questione di stile, a qualcosa di effimero e velleitario, persino. E se fosse vero il contrario, specialmente quando si parla di design industriale?
A confermarlo sono le origini della disciplina, introdotta nel XIX secolo di pari passo agli sviluppi della Rivoluzione Industriale, quando alcuni artigiani e artisti reagirono all’appiattimento della produzione di serie, che vedeva oggetti tutti identici e non sempre in linea con i bisogni specifici delle persone. Un punto di vista che ha dato luogo a canoni estetici di volta in volta differenti, senza mai perdere comunque una matrice metodologica artigianale e ingegneristica.
Qualcosa che oggi risulta massimizzato nelle branche principali del design industriale e in particolare all’interno di quelle che seguono:
- realizzazione di prodotti: il design di prodotto, come è meglio conosciuto, si occupa di creare articoli di varie tipologie, come giocattoli e accessori. È fondamentale coniugare fattibilità e creatività;
- implementazione di servizi: il design di processo è volto a implementare determinati servizi, come quelli sanitari o educativi. Per centrare l’obiettivo diventa determinante coinvolgere gli stakeholder e analizzare i comportamenti degli utenti;
- design esperienziale: il focus è la creazione di esperienze coinvolgenti e che si rivelino memorabili per le persone. Anche qui alla base deve quindi esserci un’analisi accurata dei bisogni del target.
Come si può vedere il fulcro è creare oggetti che rispondono a bisogni precisi, contestualizzabili e reali. In maniera creativa, certo, ma senza rinunciare all’efficacia.
Come trasformare il design industriale in un asset competitivo per le imprese
Nel design industriale contemporaneo si assiste a uno sviluppo del prodotto a 360°. È quanto avviene anche nel caso di PQ Design Group, che mette al centro del proprio approccio temi quali user experience, sostenibilità e rapid prototyping. Il processo viene seguito con un approccio metodologico micro e macro al contempo, dall’idea al prodotto definitivo.
È questo che rende il design industriale un vero e proprio asset competitivo per le aziende: un aspetto che dovrebbe essere implementato tanto dalle grandi quanto dalle piccole e medie imprese.
Il punto di partenza è un’analisi accurata del mercato e dunque dei bisogni dell’utente e di quanto già fatto dai concorrenti, arrivando a definire degli obiettivi prioritari.
Il secondo step è il conseguimento di proposte creative, in un processo di brainstorming in cui la relazione tra designer e committente è attiva e costante. Una volta individuato il progetto vincente, si procede a una prototipazione rapida, che permette di fare dei test con cui validare il prodotto.
Segue un’ottimizzazione di ogni dettaglio, attraverso soluzioni di ingegnerizzazione avanzata, l’individuazione dei vari passaggi della supply chain in chiave di efficientamento e risparmio energetico – e dunque di sostenibilità – e infine la produzione tout court.
PQ Design Group ha testato questo approccio in oltre 15 anni di esperienza, conseguendolo non per stupire, ma per produrre. Il suo impegno è stato premiato con diversi riconoscimenti, tra cui, nel 2018, la vittoria dell’European Product Design Award.