Via Pulchritudinis

La Via Pulchritudinis e l’Esicasmo: una riflessione sulla Bellezza

La Via Pulchritudinis ci dona una grandissima lezione: l’importanza della Bellezza. Questo argomento è stato approfondito da Francesco Sartori, che si occupa di filosofia, teologia, linguistica, poesia, poetica, metafisica mistica. L’autore pone la sua poetica in una prospettiva letteraria ed esistenziale: parte dal frammentario e molteplice quotidiano all’Uno Eterno, per approfondire anche la dissipazione psico-sociale e giungere al ritrovamento del senso. Tutto ciò avviene mediante la Via Pulchritudinis: l’itinerario verso la Bellezza di Dio. Questo insegnamento importante ci è stato lasciato anche dal Pontefice Benedetto XVI: un’eredità che accogliamo e di cui vi parliamo.

Via Pulchritudinis, l’importanza della Bellezza

Il 16 aprile 2007, Papa Benedetto XVI ha espresso delle parole che descrivono pienamente il profondo significato della Bellezza di Dio. “Nel guardare indietro alla mia vita, ringrazio Dio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia. La musica è veramente il linguaggio universale della Bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso“.

Perché solamente con la conoscenza è possibile giungere alla grandezza della verità: così si esprime la Bellezza. Come sostenuto da Francesco Sartori, la Via sfocia nel silenzio apofatico e nell’Esichia. Questo percorso, che è stato già percorso e vissuto dai nostri Padri della Fede cristiana comune, ortodossa orientale e cattolica latina, ci sono stati tramandati grazie alla tradizione culturale, ripresa da Sartori.

Le opere di Francesco Sartori, nato a Schio il 13 luglio 1953, iniziano con la prima raccolta di poesie Ho visto Dio: dopo aver conseguito la Maturità Classica, si è laureato in Scienze Religiose presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma-Città del Vaticano, per poi laurearsi in Tecnologo della Comunicazione Audiovisiva e Multimediale all’Università degli Studi di Ferrara, dove ha conseguito anche il corso di Laurea Magistrale in Filosofia. Un percorso di studio che lo ha portato a pubblicare numerosi libri, come l’opera poetica Ignudi Naufraghi fra Samo e Patmos, le sillogi poetiche Donna di Luce e Mistica danza.

L’ultimo libro di Francesco Sartori, pubblicato a marzo 2024 dalla casa editrice Fede&Cultura di Verona, è Amore non Amore: versi che parlano di amore, di verità e di bellezza, tratti che da sempre accompagnano l’esistenza umana.

Perché parlare della Bellezza che salverà il mondo

Il Bello salva. Questo è il punto di partenza, una riflessione su cui in molti si sono concentrati nel corso dei secoli, dai Pontefici agli autori. Quando ci chiediamo “la vita è bella?”, la risposta non è mai uguale. Per Simone Weil, la “Bellezza è una sfinge, un enigma, un mistero che ci esaspera in modo doloroso”. Ma le sorgenti di Bellezza sono tante, da Dio alla natura stessa, da noi esseri umani fino all’arte. Sono tanti i momenti pieni di “Bellezza” che potremmo ritagliarci nella nostra vita, come la preghiera contemplativa nell’esicasmo. Sottolineiamo che la Via della Bellezza è tutt’oggi percorsa da Papa Francesco, che ha così raccolto l’eredità di Papa Benedetto XVI.

Il fondamento dell’Esicasmo

Presente nel cristianesimo ortodosso dell’Europa orientale, l’esicasmo è simile al concetto buddista di meditazione, ma le sue radici affondano nel giudaismo e nel cristianesimo. Alla base di tutto, l’esicasmo ci invita alla preghiera contemplativa o preghiera esicasta, per sperimentare l’unione con Dio, che è ciò che ci permette di vedere il Bello nel mondo, che va ben al di là del concetto estetico. Il principio dell’esicasmo è fondato sulle parole di Gesù, esattamente in Matteo 6:6. “Entra nella tua stanza, chiudi la porta e prega tuo Padre, che è invisibile. Allora tuo Padre, che vede ciò che è stato fatto in segreto, ti ricompenserà“.

“Entra nella tua stanza” è un’espressione che si traduce con “entra in te stesso”, ovvero un invito a ritirarsi proprio all’interno di sé, dove si trova il nostro Io, e ignorare qualsiasi altro senso. Questa forma di preghiera contemplativa, che è conosciuta come “la preghiera di Gesù”, è un mezzo importante che stimola i sensi, eliminando qualsiasi pensiero intrusivo.