che-mansioni-svolge-un-consulente-finanziario

Perché affidarsi a un consulente finanziario indipendente?

Che mansioni svolge un consulente finanziario? Un consulente finanziario indipendente, come chi lavora nella società di consulenti finanziari indipendenti Athena SCF, svolge diverse mansioni in ottica di gestire in maniera ottimale il patrimonio dei clienti. E in che modo agisce? Al principio, analizza la situazione finanziaria complessiva del cliente, andando così a comprendere le sue esigenze, i suoi obiettivi a medio e lungo termine e la sua personale soglia di tolleranza al rischio.

In seguito, propone delle strategie personalizzate che vanno a includere investimenti, pianificazione fiscale e gestione delle successioni. Ma soprattutto, ha un vantaggio non indifferente. Difatti, a differenza dei consulenti legati a istituti finanziari, quelli indipendenti non sono vincolati a prodotti specifici e riescono quindi a offrire una gamma più ampia di soluzioni.

Ciò significa che non peccano di conflitti di interesse. Poiché non devono promuovere prodotti di una particolare banca o istituto, consigliano le opzioni più adatte per i propri clienti. Un approccio così trasparente aumenta la fiducia e consente ai clienti di prendere delle decisioni consapevoli. Nondimeno, il professionista adatta le proprie raccomandazioni in base agli obiettivi finanziari del cliente, garantendo un servizio personalizzato, a zero pressione commerciale.

Che mansioni svolge un consulente finanziario indipendente e perché affidarsi a lui

La scelta di un consulente finanziario privo di legami con istituti bancari o finanziari è un approccio strategico che consente di mitigare i conflitti di interesse, a vantaggio di una consulenza imparziale e orientata in esclusiva agli interessi del cliente.

Non a caso, l’assenza di vincoli commerciali con entità finanziarie consente allo stesso professionista di essere più libero e di operare quindi in un contesto di autonomia decisionale per facilitare l’elaborazione personalizzata alle esigenze peculiari del cliente. In questo modo si promuove una maggiore integrità etica nel processo di consulenza, nonché un allineamento più coerente tra le raccomandazioni fornite e gli obiettivi finanziari individuali.

Ma rientra in questo contesto anche la remunerazione fee-only, la quale assicura una maggiore trasparenza nelle dinamiche economiche intercorse tra il consulente e il cliente, ed elimina la possibilità di compensi derivanti da commissioni legate alla vendita di prodotti finanziari. Ciò significa ulteriore riduzione dei conflitti di interesse e, in parallelo, aumento della fiducia reciproca.

L’indipendenza nella selezione degli strumenti finanziari rappresenta un ulteriore vantaggio, poiché consente al consulente di attingere a un ventaglio più ampio e diversificato di opzioni, selezionando quelle che meglio si adattano alle necessità strategiche del cliente. E dunque una sinergia favorevole per l’ottimizzazione delle scelte finanziarie in ottica di una gestione patrimoniale profittevole.

Quando e perché preferire la consulenza finanziaria indipendente rispetto a quella tradizionale

Come abbiamo visto, la consulenza finanziaria indipendente si distingue da quella tradizionale per la sua neutralità e per l’assenza di conflitti di interesse, poiché i consulenti non sono vincolati alla vendita di prodotti finanziari specifici.

Difatti, le principali attività del consulente comprendono un’attenta analisi delle risorse finanziarie, una pianificazione a lungo termine che integra fattori economici, fiscali e legali, e un monitoraggio continuo delle performance degli investimenti rispetto agli obiettivi delineati, per un adattamento proattivo alle dinamiche di mercato.

Rivolgersi a un consulente finanziario indipendente è utile in caso di:

  • pianificazione patrimoniale, dove serve sviluppare delle strategie che ottimizzino la gestione e la successione dei beni;
  • nell’assistenza della realizzazione di investimenti a lungo termine, in cui serve un approccio metodico e contestualizzato, in grado di considerare le fluttuazioni di mercato e le evoluzioni normative;
  • nella fase di passaggio generazionale, per garantire una transizione fluida e fiscalmente efficiente delle risorse, preservando nel contempo gli interessi e le aspirazioni delle diverse parti coinvolte.

Perciò, la consulenza indipendente si configura come un alleato strategico nella costruzione di un patrimonio sostenibile e resiliente nel tempo.

Scegliere il giusto consulente: alcuni consigli

La selezione di un consulente finanziario inizia con un controllo della registrazione presso l’Albo dei Consulenti Finanziari (OCF), un organismo che funge da garanzia di conformità alle normative vigenti e di adesione a un codice etico professionale. Nondimeno, l’iscrizione non solo attesta la competenza tecnica del professionista, ma implica anche un impegno nei confronti di standard qualitativi elevati fondamentale per l’integrità del rapporto fiduciario tra consulente e cliente.

Invece, le modalità di compenso adottate dal consulente dovrebbero essere esposte con trasparenza e chiarezza, fornite tramite una documentazione esaustiva riguardante le strutture tariffarie, evitando ambiguità che possano generare fraintendimenti nel corso della relazione professionale.

Il linguaggio utilizzato nel materiale informativo deve essere accessibile, riducendo la complessità dei tecnicismi che ostacolano la comprensione da parte del cliente. In tal modo, il cliente opera delle scelte consapevoli, e orientata nello specifico agli esclusivi obiettivi patrimoniali.