mondo-senza-plastica

Un mondo senza plastica è possibile? Analisi e dati

Un mondo senza plastica – o mondo plastic free – è possibile? Al giorno d’oggi, tutti si stanno concentrando su questo aspetto. Oltre agli enti, alle istituzioni e alle aziende, la domanda è: puoi fare la differenza? Sì, tutti noi possiamo. Ottieni crediti di plastica: tutte le aziende dovrebbero mettere al primo posto la sostenibilità ambientale. E ti spieghiamo perché.

Il consumo di plastica: le conseguenze per il pianeta e per la salute umana

Per decenni, la plastica è stata considerata un materiale utile e versatile. Tutti ne abbiamo fatto uso, anche in modo smodato, senza freni. Ma vivere senza plastica si può e si deve, per il bene di tutti noi e del futuro di chi verrà dopo di noi. Ad oggi, però, la plastica è considerata un rifiuto inquinante e pericoloso. Perché? Cosa è cambiato nel corso del tempo? La nostra consapevolezza.

Abbiamo assistito a un uso intensivo di plastica, in particolare monouso. Usa e getta, un piatto dopo l’altro. Un bicchiere dopo l’altro. Un involucro dopo l’altro. Decenni di consumo indiscriminato hanno fatto luce su un problema che non sapevamo di avere: la plastica è ormai ovunque. Non solo sulla terra, ma anche e soprattutto nei nostri amati mari. Galleggia in superficie, viene mangiata dai pesci. E persino da noi.

Alcuni studi hanno dimostrato che ingeriamo 5 grammi di microplastica a settimana. L’equivalente? Stiamo parlando di una carta di credito. E non lo sappiamo, nemmeno ci facciamo caso. Senza considerare che i numeri sono allarmanti: 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei corsi d’acqua. L’abbiamo trovata persino sulle cime dell’Everest. O ancora nelle profondità della Fossa delle Marianne.

Quali sono i danni?

I danni? Ingenti, a dir poco. Consideriamo che non toccano solo noi, ma soprattutto il pianeta e gli animali. Tartarughe e balene ingoiano continuamente plastica. Perché credono che sia… cibo: medusa. Purtroppo, quando gli animali mangiano la plastica, questa si accumula nell’apparato digerente. Non potendo più assimilare i nutrienti, gli animali marini muoiono in poco tempo.

Le tonnellate di plastica che sono state riversate nei mari hanno dato persino vita… a un’isola galleggiante di plastica. Tutti dovrebbero infatti conoscere il Pacific Trash Vortex, ovvero la grande chiazza di immondizia del Pacifico, un’isola di rifiuti plastici. Che si può vedere addirittura dallo spazio, per far comprendere la situazione.

Plastica usa e getta: la mossa dell’Europa

Qualcosa – per fortuna – è cambiato con una direttiva entrata in vigore il 3 luglio 2021, voluta fortemente dall’Unione Europea. La Direttiva 2019/904, infatti, ha imposto un limite alla plastica monouso. Una mossa importante, che così ha vietato di fatto l’immissione di determinati prodotti in plastica monouso, come bastoncini cotonati, cannucce, piatti e posate, tazze e mescolatori, contenitori alimentari e aste per palloncini. Non sono stati inclusi nella lista bottiglie d’acqua e bicchieri di plastica.

Il problema “tempo”: quanto ci mette la plastica a decomporsi?

C’è anche un ulteriore fattore: il tempo. Facciamo un esempio pratico: il classico sacchetto di plastica. A meno che la plastica non sia biodegradabile, ci vogliono dai 10 ai 30 anni per decomporsi. Sì, proprio così. Un tempo enorme per un singolo sacchetto di plastica.

Negli ultimi anni, si è sviluppata una coscienza ecologista proprio in virtù del tempo, che sta diminuendo per tutti noi. I rifiuti sono un problema: la plastica ha messo in rilievo quanto inquiniamo se non prestiamo attenzione a ogni singolo gesto.

Che riguarda tutti: le aziende, le istituzioni, il singolo. Le aziende, poi, hanno scelto sempre di più di puntare sulla sostenibilità, ovvero adottare comportamenti aziendali responsabili e sostenibili. Non è una scelta di marketing, di reputazione: è un dovere morale di tutti noi sostenere l’ambiente e chi verrà dopo di noi.

Le aziende che si impegnano nella sostenibilità hanno indubbiamente maggiore prestigio e dimostrano di voler fare la differenza. A causa dei rifiuti, le conseguenze per il pianeta possono essere davvero disastrose. Ricordiamo, però, che la Terra è l’unica casa che abbiamo. Non ci sono altri pianeti dove andare. Un mondo senza plastica è possibile, sviluppando le nostre coscienze e adottando modelli di comportamento responsabili. Ma dobbiamo davvero essere disposti a cambiare le cose. Un passo alla volta.